Il mio sogno, visto lassù nella stretta d’amore tra la Stella e la sua Anima, si svela qui, nello stupore che mi regala la mia Anima.
“Esiste un flusso cosmico che riveste un ruolo di eguale importanza nella formazione dell’universo, del soffio della vita e della coscienza umana. Queste forze operanti in noi ed intorno a noi, non sono indipendenti l’una dall’altra bensì energie universali aventi origine comune, poiché è vero che tutto ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e che tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso".
Dalla “Tabula Smaragdina"
Presentazione
Tredici poesie che parlano di stelle, nate dall’incontro con una cultura che, del firmamento, ha fatto la sua Guida.
Viste così, queste poesie, come dodici stelle disposte in cerchio, con un centro, a formare quello che, nella cultura degli indiani d’America, è il cerchio sacro che favorisce la guarigione.
La Ruota di Medicina, lo spazio attivo, sacro che riproduce e attiva l’armonia e la potenza del Cielo dato che, il pianeta e tutti i viventi sono lo specchio del Cielo.
Dice Enzo Braschi: ”La Ruota di Medicina è – se così vogliamo esprimerci –
il tempio più semplice che ci sia. Ma non è un tempio nell’accezione che la nostra cultura è solita dare al termine. E’ più vero dire che è un concetto, una via di meditazione, uno strumento di ricollocazione, uno specchio nel quale si riflettono tutte le cose e le verità primigenie, la geografia che porta alla conoscenza del vero “ sé ” e del senso della vita ” (1).
Ruota di medicina perchè queste poesie vogliono toccare le nostre istanze più profonde:
Terrastella, per crescere nell’autostima
L’orbita, la giocosità dell’amore umano
Ninna nanna, la maternità e paternità
Mare di notte, il nostro essere attori sul palcoscenico della vita
Chiarore, il senso e la dignità del lavoro e della dedizione nel quotidiano.
L’Anima, ciascuno di noi, davanti a “Da Firmamento a firmamento“ vede il suo cono di luce, il canale da sempre aperto e attivo, tra la sua esistenza qui sulla Terra, nell’oscurità di una coscienza incarnata, fatta materia e la luminosità del suo Presente come Stella dell’infinito Firmamento
… ma poi, ciascuno di noi sente le Sue risonanze, di fronte alle parole…
La poesia è guaritrice in quanto è profezia: dire chi siamo in modo così alto ed espansivo da permettere a chiunque di specchiarsi e vedere il meglio di sé, in ciò che si afferma.
Diventare e manifestare pienamente ciò che “ già si è “, nel profondo di noi stessi.
Sono nate improvvisamente queste poesie, così come, ad un tratto, ecco, l’oscurità del cielo s’illumina di stelle. Ogni poesia una fantasia armoniosa, risanatrice, sorta per guidarci dal Firmamento lassù, fuori di noi, alle costellazioni in noi.
Le nostre esistenze, così come sono, già sacre, già vita nuova, fanno da specchio alla sacralità stellata del Cielo.
“ Il vero incontro con il sacro deve essere non solo un fatto di partecipazione sentita passivamente ma deve essere invece profondamente intima e interiore, cioè in forte contatto, un’azione reale di incarnazione oppure vicinanza ”. (2)
“ L’aspetto basilare del reale non è il “ pensiero ”, ma la “ visione ”, non è la materia morta e disgregata, ma il principio che trascende la dimensione del mentale. (3)
***
Amore
Io
per prima voglio sapere
chi è questo Spirito
che sono.
Sono incantata
innamorata
di me stessa.
Ecco, adesso la vedo
finalmente
questa Luce che
dall’Infinito mi raggiunge.
Pagliuzza dorata
inabissata
in ciò che sono.
15 dicembre 2003
***
L’orbita
Starei qui
a baciare le tue labbra,
per il tempo che il sole
attraversa
l’arco del cielo
per poi chiedere alla luna
di regalarmi la sua orbita.
16 gennaio 2004
***
Stella
Guardarmi da cinque, sei
mille e più punti di vista.
Mi cerco, chiamo, rincorro
e ad ogni incontro
nell’anima brilla
un gioco d’amore. Per me.
Stella
sorgente di Vita, esistenze
Sogni e alimenti.
Sapermi stella
nel cuore della Terra.
24 agosto 2004
***
Mare di notte
Blu
toccato dalle stelle,
velluto
sfumato, immobile, silenzioso.
Lo specchio delle Pleiadi.
Solo la luna
trova il coraggio di tuffarsi,
col suo arco possente,
sul palcoscenico della Terra.
Ogni notte, il Cielo mette in scena
misteriosi personaggi.
24 agosto 2004
***
Ninna nanna
Cammina piano amore mio,
quando entri nel mio cuore,
dorme il bambino
il regalo delle stelle.
Cullo il suo sonno
e veglio il suo respiro.
Ho giocato con la vita
per darmi questo figlio,
è la stella del cammino
che ora ci è vicina.
24 agosto 2004
***
Trasparenti sussurri
Frammenti di luce
sull’acqua increspata.
Universo d’azzurro.
Sapore di sole
nei campi di grano.
Ogni spiga una voce.
Orchestra di grilli
accordata nel buio.
Messaggi lontani.
24 agosto 2004
***
Terrastella
Mi riducevo ad essere un pianeta
sono una Stella.
Il mio fuoco più non brucia
arde, sè fatto bambino
luce che pulsa, nell’acqua
di ogni lacrima,
rubino caldo, nel sangue
che dà alito ad ogni corpo.
Mistero fatto bellezza
nelle geometrie sapienti della materia.
Arde, s’è fatto bambino
pensieri d’amore
intrecci d’armonie
negli amori degli uomini.
8 10 2004
***
Pan di stelle
“Il mio cuore è questa stellina!”
ecco, l’ho vista laggiù
nelle profondità di me.
Dorata, pulsante, quieta
viva
ora è Lei che chiama le mie cose
tutte, a raccolta.
Amori, disegni, progetti
dolcezza tenerezza serenità
intelligenze.
Lei ora mi costruisce
nutrendomi dell’universo
che conosce.
La mia unica appartenenza
è alla mia Fonte
posatasi, in questo cuore di carne,
dalle profondità del cosmo.
10 ottobre 2004
***
Chiarore 1
Al bivio, che ogni istante
l’anima incontra
decido
guardando le mie mani.
Sono luce le mie mani
quando su loro mi chino.
Hanno trattenuto
silenziose
ogni pulviscolo di stelle che dal mio buio
filtrava.
Scelgo la luce.
8 ottobre 2004
***
Appartenenza
Nido sicuro
alcova dolce, posseduta
seno che sazia.
Essere nutrita
dalla carne della mia carne
dalle ossa delle mie ossa.
Bisogni di bambina
l’appartenenza.
Oltre, posso osare oltre
nel creare spazi, geometrie, amori generosi
come quando il Creatore
s’inabissa in un cuore.
8 ottobre 2004
***
Sirio
Lo sai come mi chiamo oggi?
Sirio, mi chiamo Sirio.
Quando mi sono chiamata Sirio sono andata a curiosare: lo sai che Sirio è una stella doppia e che, mentre quella che si vede ha una densità molto bassa, la nascosta ha una densità elevatissima? Questa stella è una buona metafora per intuire chi siamo noi uomini.
Scrivere mi dà una fortissima emozione
scrivo
mentre ascolto una meravigliosa musica
che amplifica il mio sentire.
Mi accolgo, l’energia sale
giunge al mio pensiero
che, in silenzio, si dispone ad ascoltare.
Mi abbraccio, l’energia erompe
forte e dolce,
dal profondo del mio cuore
giungono parole nuove
da ascoltare e assaporare.
Finalmente ritrovato, il mio donare
s’esprime nella magica poesia
che ciascuno ha già nel cuore.
Sirio illumina il crepuscolo:
non vado più verso il buio da sola
la mia notte è vera e feconda
come il mio giorno.
Sirio dialoga con se stessa
trae la forza dalla sua parte oscura,
il sé più denso che attrae, prende
in un amplesso che brucia,
al fuoco dell’Universo,
desideri, arsure, atti, attese.
Sirio, ogni sera fedele
compare
illumina il cielo della grande luce
esplosa dall’essersi amata.
Il fuoco dello Spirito del Mondo
fonde le storie degli uomini e
crea
nei nostri quasi invisibili cuori
la Sua Storia.
10 maggio 2000
***
L’Isola che io vedo
L’Isola
che è lontana, sul mare
forse la vedono solo i miei occhi.
Isola
luminosa, vibrante
vera per me
che sempre cerco il gioco e la magia
per dare spazio ai miei pensieri.
Isola
dove io viandante mi rifugio
a ritrovare me stessa
dopo lunghe veleggiate
nell’arcipelago del mondo.
Isola
in cui mi svelo a me stessa
teneramente.
Lassù
Sirio mi guarda,
ora può specchiarsi
nel mio cuore di Terra
nelle mie acque di Cielo.
Il mio sogno
visto lassù nella stretta d’amore
tra la Stella e la sua Anima,
si svela qui
nello stupore che mi regala
la mia Anima.
Isola
rifugio
tenerezza
la mia creazione.
22 ottobre 2003
***
Da Firmamento a firmamento
Contempliamo le Grandi Parole
che stelle e costellazioni formano là
nelle profondità del cielo.
Leggiamo ciò che l’Anima del Mondo
ha pronunciato di Sé
Verbo Creatore.
Idioma che regge il mondo
essenziali, uniche Parole
che ci lasciano alla sconfinata libertà.
Comprendiamo che la Nostra Umanità
fa da specchio
al volto stellato del cielo.
8 ottobre 2004
Note:
1) Enzo Braschi, Vicini alla Creazione, Idealibri, Rimini 2000, pag. 120.
2) Mariano I. Bianca, Il Tempio, Atanòr ed., Roma, 1999, pag. 238-239.
3) Enzo Braschi, op. cit., pag. 109.
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