mercoledì 17 novembre 2010

Cézanne




Regina rossa


Prendimi
come seta tra le dita
come caverna di glifi che uno ad uno metti in luce.

Scoprimi
come tomba di cinabro, addormentata da millenni.

Specchiami
come giada sepolta, ora pulsante vita acquerulea e cristallina.

Fatti raggio e attraversami, fai della notte il sole.




*** ***

Ultimi dubbi

…come tante erbe infestanti
dentro la mia psiche.

Non avrete la mia libertà.



*** ***





La coscienza di Cézanne è sempre con me

Come avessi dimenticato
frammenti di te
in ogni paese sul mare,
Anima mia.

Quale collana di perle
madreperlacce
lasciata ingiallire
tra aridi flutti,
Anima mia.

Oh, illusione!
un velo
un timpano
un utero verde smeraldo.
ci dava il riflesso che credevamo il cielo.

Ogni perla un indizio
un portale
un archetipo
che dita di bimbi
sgranano
accendono.



*** ***



Gli dei

illuminano ciò che già
è emerso.

Gli dei…servi dei corpi…
adoratori
della psiche umana.

Non c’è segno che viene
dall’alto… da fuori…
dall’inconosciuto
Solo c’è ciò che dal nostro essere
archetipi viventi
già siamo.



*** ***




Pennellate

Sto… in un’ altra dimensione.

Sto… nel vuoto
madreperlaceo della conchiglia.

Sono… alla Perla che sono.

Millenni d’attesa
fino a sentire
il tenue calore
del raggio verde che schiudo.

Che ora
lassù alla luna
parla
della Luce reale
che sale
dal fondo del mare.



*** ***


la Forza


In effetti qual è il suo nome? uno e tanti... non ha importanza.
Però quando ne facciamo esperienza sentiamo di essere attraversati da qualcosa che ci segna e ci cambia mentre ci fa essere sempre più ciò che siamo.
Lei, Signora di noi stessi mentre ogni attimo ce ne assumiamo tutta la responsabilità, su ogni scelta e vissuto perché... perché… qui siamo al creare con la vita, che è un… giocare.
Tutto s’inchina e abdica a tale forza che ci rende consapevoli dei mondi che siamo, tutto possiamo, tutto è possibile, tutto ha un senso e va vissuto e celebrato.
E Lei ci rende Re di noi stessi.



*** ***




Gioco

Se il gioco viene
gioco
il perché non so
ma solo se gioco
un giorno
forse
qualcosa capirò.


*** ***



Il raggio verde

Quando emerge l’emozione sconosciuta
o forse nota
non conducibile dalle parole
né dal gesto né dal corpo.

Quando l’unico modo
di lasciar uscire il non dicibile
è andare in fondo al mare.

Tentata
di criptarlo in una conchiglia.
Oggi l’ho avvertita l’insidia del sentirsi
l’essere stati i signori di un Silenzio
pieno.

Oggi non ho scelto una conchiglia

Ho sciolto il non detto nelle bracciate
affidando all’acqua
la creazione di un linguaggio.

In fondo,
è dall’acqua che nasce la vita.

*** ***



Alle sorgenti del Clitunno

Dormire
attraversati da tracce smeraldo.

Riflessi dell’acqua
occhi di dee.

Polle trasparenti di vita acquerulea
che la montagna eiacula.

Frammenti di luce squarciano il velo
allorché il verde dei faggi fugge verso il cielo.

Storia antica che riemergi a gocce
che riempi un lago di sopore azzurro verde in cui mi oblio.
Oh, Federico, Garcia
sacerdote dell’acqua del sangue e della forza!

Ritrovato antico amore
fatto gola che canta.

Alle sorgenti del Clitunno
in me
sonno d’acqua e d’erbe.


*** ***





Campello sul Clitunno

Ossidiana.

Torri scolpite tra gli ulivi.

Echi
di gregoriani incensi.

Richiami
profumi di donna
corpi fatti preghiera.

Un femminile
reso madre
dalla volta del Cielo.



*** ***




Bellezza e forza

Forza/Bellezza
è la spinta

“non mi darei
che per la tua forza”

“non mi darei
che alla tua bellezza”.

*** ***




Alla foce

acqua di sale, acqua di fonte
antica saggezza, nuovo sentire.

Euridice ritorna, sciogliti Orfeo
coltri che scorrono sotto ai miei piedi.

Tutto si sveste, tutto si scioglie
sassi lucenti tracciano strade.

Piccoli scogli, freschi rimbalzi
memorie travolte da onde di schiuma.

Alla foce

aprirsi al vasto e tremendo smeraldo.

Verd-azzurro immenso cristallo ondeggiante
seduce la Terra.


*** ***



Dall’etere


Eros scava, toglie il velo a parole.
Spezza sintattiche catene, sfronda poteri.

Svela enigmi e cabale. Smaschera incantesimi.

Il corpo mappa di tesori
di più
oligarchico microcosmo del re di Salem.

Echi
voci di vati
aprire un orecchio che capta assonanze
alzare un’antenna a segnali impensati.

Assenza di senso che impone ascolto…

… “la lingua nelle sinapsi scoperte”.



*** ***



I miti

Parlano le sinapsi
antri lidi, luoghi reconditi
di una Psiche occulta prodiga esigente.

Psiche del dio fattosi bambino.

Ritorni, vecchio stanco pensiero
e un giovane Efebo si specchia.

La morte era un sogno
le Pleiadi chiavi di vita immortale.

In ogni cristallo vibra la forza
Parola.

Ogni chicco di cielo
che scorre nel corpo è materia divina.





*** ***




I miti e le dee gli dei

Dagli voce, che parlino

sono funzioni della Psiche.

Basta pronunciarli
dare loro respiro
e funzionano.

La parola è viva
ogni emissione ogni segno
è forza di freccia
che l’arciere già vede fissata
al centro dell’occhio del mondo.


*** ***




“Dormire
attraversati da tracce smeraldo”

thori
catino

budda

la trama

una rete connette le menti
dissolve vaghe identità, perduti nomi e perché.

In gesti che sanno di terra per dire Parole più estese.

Come piume in mano all’arciere per essere Parola non nostra.

La Psiche ci perde
esuli, non siamo di noi.

Libertà ci forgia.

*** ***


Oscurami


Al silenzio
oltre ogni verecondo sentire
odi bellezza.

Dita sospese
su spartito di respiri

suonano le creste dell’aria
come note speziate
come tracce di pensiero appena incarnato.

Solo il corpo
può dire vissuti dalla bellezza.

Oh, tu
Pastore di nuovi orizzonti
or che il sole cristallino rilascia i suoi raggi

oscurami

solo luce
il cuore della Terra lanci nel cosmo.


*** ***



Mare di cristallo

mi possiedi.

Forza antica inseguita dalla luce del giorno.

Immersa in un plasma poderoso e sapiente
che possiede l’arcobaleno.

Smeraldo rubino opale lapislazzuli cromatidi diamanti
luce e pietra.

Essere già di altro, essere oro e argilla.



*** ***


Cristallo


Immersa nel plasma cristallo che abbraccia la Terra.

La carezza acquatica verd’azzurra
che avvolge la Terra
Una col suo cuore.

Mi perdo, mi lascio prendere.

La mia pancia, grande cesto di variopinti fiori
stelle alpine, stelle marine, rododendri ginestre e mimose
papaveri e lillà.

Cesto di profumati segreti.

Suoni e parole. Perle.

Il mio ventre pulsa e respira
Uno, col mormorio del mare.


*** ***



Le mani in cèzanne

Mi accompagna dolcemente da tempi immemorabili

trascina scie di luce

allontana spettri silenti

mostra cabale

svela enigmi.

Regala fiato e respiro.

Dona note suoni colori.

Lascia soli.

Ineluttabile

Voluto

Portato.

Come sgranare un rosario.

*** ***



Cezanne

Quasi una forza lontana
suono indistinto sempre acceso.

Lontani i tempi della luce e delle stelle
ora ampi vuoti e silenzi.

Ma lui, la sua voce, il suono del suo pensiero
quasi il profumo
e il suo sottile insinuarsi in ogni recondita piega del mio respiro.

Sempre presente
deciso sicuro.

Ovunque il suo colore
e i ritorni della luce.

Sempre lui a dirmi che la vita
è il continuo flebile sussurro
che sempre mi parla.


*** ***




Occhi fiati

Verdi azzurri - i cieli sul mio letto
Rossi gialli - la linfa nelle vene
Le terre i neri - vivo di silenzi
Grigi blu - orizzonti senza soli.

Occhi fiati - sospesi.
Parole - silenti.

Attimi d’incanto.

*** ***


Per incontrare l’altro, l’amato, possiamo usare la parola, lo sguardo, il corpo ma possiamo usare il mare, il vento, la roccia, la stella, la goccia d’acqua è la stessissima intensità.



*** ***

Direttore d’orchestra

scrivo pensieri sul mio corpo
traccio vie sentieri tratturi voli d’aquila
suono note sinfonie libero canti.

Un cristallo fermo e trasparente
che le mie mani risvegliano.
Luce che chiama le dita
ad intrecciare trine arcobaleno
vortici di forza.

Sola. Ignara. Silente. Profondamente mia.
Corpo cristallo. Corpo di luce.

Ascoltare parole criptate
aprire glifi di carne
di pelle di anse di seni.

Baciata dal sole
il ventre… gli archi.
il petto… i fiati
arti e percussioni.

Le mie mani su di me.
Direttore d’orchestra.

E la vita continua a riempirmi di luce.

*** ***


Odo

I corpi di altri, miraggi, del deserto di sale
il velo si squarcia e solo un suono rimane
odo parole, sembravan lontane
lasciare ogni cosa perché una memoria
da mondi di seta
mi vuole abitare.

*** ***





Vedo quel prato

Quel prato
sapeva.
Distesa di fiori
parlava alla luna.


Una corsa
un guizzo
un tremore
una timida mano.


Oh, non ho capito!
Tornare
oggi
ascoltare
trovare il nuovo sentiero.

*** ***


Tocco

Tocco
parole di carne
luce che nutre
forze feconde


un nucleo
un ovulo un seme


tocco
pareti di utero
acque in cui nasco.

*** ***




Volo

Fai più veloce
veloce
non lasciare spazi vuoti
ma solo
energia pulsante.

Mi hai raggiunta
be-re-shit
mani di seta.



*** ***



Apro il tempo interno

Chiudo
occhi
orecchi
mani
dita
sentire sul mondo.


Entro
spazio da sempre mio
abisso di forze


Pensiero sublime
lanciata nel cosmo.

*** ***


Nel paese di molto molto lontano

Mare
sole
brezze
luci nell’acqua

accarezzano
toccano
svegliano seducono
la mia pelle il mio corpo
le mie sinapsi

abbandonata
persa
in un utero smeraldo.

Approdata
in un sereno universo.

Non so se ritornerò.

*** ***



Poter dire bellezza

Lo chiamano innamorarsi
appartenenza gelosia possesso esclusività

… … … …


C’è uno spazio nel cuore, nostro, che non conosceremo
se non ci permetteremo di innamorarci.


Nel cuore c’è un territorio
impalpabile
appena percettibile
è morbido, quasi spugnoso
è come la carne del bambino
è silenzioso, liscio, quasi un velluto.

Sento che m’innamoro e la mia anima si ferma
si distende su questa coltre.
È il tessuto quasi spugnoso dell’utero
è rosso, pregno, di sangue e del suo odore.

Mi fermo, lo percorro, mi adagio
mi dà il suo liquor mi tocca
mi bagna mi avvolge mi nutre.

È un sentire è un bere
un’osmosi che pulsa tra il velluto e la mia pelle
dentro
fino agli spazi del mio essere più lontani.

E mi riconosco.

Il mare vasto e tranquillo
in cui scivola la mia barchetta.

Innamorarsi
un sentire.
La mia esistenza sulla Terra
ciò che ho scelto di essere.

Poter dire bellezza.

*** ***




Desiderio

Appena ho scritto questa frase, presa da un libro la mia testa s’è messa a fare come quando su internet metti una parola nella ricerca e la girandolina parte, per dire che sta perlustrando il mondo per trovare ciò che vuoi.
Non ho nemmeno tentato di infilami nella perlustrazione.
Sarebbe stato uno stress inutile, meglio lasciare fare al mio pc personale, alias cervello e intanto aprire un altro file.
Ma sapevo cosa il mio pc stava cercando.
Un quadro, non mi era chiaro stava andando tra Cézanne Van Gogh a qualche altro impressionista, mi pare Monet, meglio togliersi dal campo e lasciara era, non interferire che da qui a un po’ sullo schermo del mio cervello l’opera, collegata al fatto che “Il desiderio… fa entrare nel silenzio perché la parola non potrebbe contenere l’amore e l’amato” sarebbe emersa dal fondo della psiche dove stava a sonnecchiare.
Prudenza diceva di non indagane nemmeno sui criteri che conducevano alla scelta, meglio allontanarsi in quel silenzio. E fidarsi. Sarebbe stato un guizzo, un’emozione, un piacere questo mi era chiaro.





Dal silenzio la voce del cuore

a Dio

Quel Dio diventato fame, dentro me
quel Dio diventato solitudine, dentro me
quel Dio diventato freddo, in me.

Bisogna agire le cose
da quel luogo in cui si è
con il cuore e l’Anima scoperti

da qui, da tutta la mia rabbia.



*** ***


Il Vento

Sono la Forza
che sta al centro della cosa più potente che c’è,
il Pensiero.

Ne sono l’Anima
la Forza,
la Vita.

Prendimi in mano
stringimi
trattienimi
come si stringe e si trattiene un serpente.

Senza via di scampo
senza altra possibilità
se non quella di lasciarti attraversare,
tutta,
per ogni vertebra della tua schiena,
dal brivido gelido e infuocato che nasce dal tuo sentire
e sapere di aver in mano un serpente,
di più,
la morte
o la vita
e di non poter fare altro se non stringerlo con forza,
fino a stringerlo appassionatamente
il tuo Smisurato Pensiero fatto Realtà
sapendo, finalmente, che questo e nient’altro che questo
hai cercato per tutta la tua esistenza.


*** ***

Il Vento 2


Vento, Sono Vento
Forza e Vita.

Apriti
sospendi il tuo pensare
e lasciati penetrare.

E mentre stai
nuda e vuota
a lasciarti fare dalla Vita
intercedi.

Sii, davanti a me,
tutta la Terra e tutti i suoi figli
e lascia che il vento forte e dolce del deserto
entri in ogni respiro.

Lasciati possedere dal Re
o mio primo, amorevole, infinito
abissale Pensiero.

Parlami…sussurrami…

Ti ascolto.


*** ***


Condivisione

C’è un’intimità
che non può essere condotta
né dalle parole,
né dalle circostanze.

Eppure unifica e feconda, reciprocamente
negli esseri, parti profonde
fino ad oggi deserti inabitati
tenebre
che iniziano ad essere luce.

…per quel tanto che è importante,
lasciarsi guardare
perché in questo lasciarsi guardare
la nudità,
è ciò che fa illuminare le cose.

*** ***


Sempre

Qui, nel cuore
il Cielo e la Terra.

Fili di luce
cristalli di perle
che percorrono le vie
uniche e lucenti di ogni Uomo.

Di più, ancora di più
più di volare
più di poter amare
e di sentirmi amata.

Sempre, sempre
partorire
il Pensiero Nuovo che viene.


*** ***



Dal silenzio

L’ho dentro
l’Attimo d’Incanto
quando vedo
il seme della poesia

poi tesso la tela.



*** ***





Solitudine

Prima manciata di stelle
primi passi incerti dentro ad un vortice
silenzioso e possente.

Oh, dentro a una galassia!
Vincimi forza di gravità,
inabissami dentro te, nuovo universo!

Mistero.

La freccia ho lanciato da questo mondo al tuo.

Nella nuova galassia
nasco
capace di amare
incondizionatamente.

*** ***




Il Re

Se il cuore ti trasporta in mille e uno colori
lascialo fare.
Ricordi?
I sentimenti, le emozioni, detti, ascoltati, lasciati turbinare,
ogni essere ha trovato il modo di parlare di sé
nel grande anfiteatro della storia del mondo.

Il tuo cuore di carne possiede tutto
sa tutto.
Ogni voce ora si fa anfiteatro
e al centro lui, il Re, il cuore di carne
fatto cuore del mondo

batte.



*** ***





Ilare


Si è guaritori tanto quanto,
attraverso il nostro guarire,
l’altro vede, riflessa in noi
la Sua capacità di guarire.

Parlare, annunciare le mirabili immagini riflesse in noi.
Parlare di noi come si parla del fiume, del seme, dell’amore.
Lasciarsi dire nella bocca di altri
lasciarsi portare nei pensieri e nei cuori di altri.

Morti a noi stessi
rinati
esuli
al nostro stesso cuore
serenamente
come una vela si lascia attraversare dall’improvviso raggio di sole.


*** ***

Lichene

Volare ancora volare
lasciarmi fare dal vento
dall’acqua, dalle nubi d’estate
dal desiderio.
Solo librarsi, solo volare
così come fu solo
precipitare.

Senza potere
senza volere
senza sapere.

Senza un centro
tutto è centro
nulla è centro.

Senza luce
senza potere
senza sapere,

senza dovere
senza volere
senza spiegare,

lasciarsi guardare
lasciarsi toccare
il cuore.

Essere del vento
quello dei ghiacci
quello che dà voce al deserto
dell’anima.

Luogo amato
unico amore
sono
ciò che mi sembra di non essere
amo
ciò che mi sembra di non amare

essere sempre stata l’altra parte di me
così amata!
così invocata!

Signora del mondo
un tremulo lichene
freddo
davanti all’aurora.

per me.

*** ***



Ti avrò

Ti avrò,
sono innamorata
perciò
stai sicuro che ti avrò.

In me.

Che il fuori di me è
illusione.

E’ tenda del deserto.

Abito spesso tra sabbie e ghiacci
deliberatamente.

*** ***


Pensiero nuovo

Guardo il cielo stellato,
pieno di stelle.
So che io, noi, abbiamo creato queste stelle.
Fuori da questo tempo/spazio
siamo
in un tale potenziale che creiamo questo mondo,
creiamo le stelle del Cielo
e le fissiamo lassù.

Da questa dimensione in cui siamo
mentre, anche, siamo qui a viverci
queste vite terrestri.
Contemporaneamente siamo là e qua,
che sono due “qua”
e continuiamo a creare.

Le stelle sono i nostri depositi di energia
le riserve di potenziale.
Le mettiamo là
e in esse attingiamo
per creare cose nuove
qui sulla terra e nel cosmo.

Bisogna sapere questo e ricordare
come abbiamo fatto
e come stiamo facendo,
così siamo creatori e stelle.

Amiamo, qui sulla terra
e creiamo
Energia nel Cielo
fissandola in stella.

Questo accade quando amiamo,
ma ciò che sto affermando non è poesia o metafora
è concretezza
è ciò che accade.

Dalla stella prendiamo l’energia per creare
il nuovo corpo quando decidiamo
di venire sulla terra.
Ma posso prenderla
- e lo faccio-
per rinnovare questo corpo ,
perché in esso sto bene, lo riconosco e lo amo.

Come fa l’Amore a creare energia che diventa stella?
Non c’è l’Amore,
c’è Chi Ama.
C’è solo “ Io Amo”.
Amo e sono nell’immenso
tutto mi appartiene
e tutto sono e posso.
Questo tutto oriento nel mio cuore
e lo indirizzo ad un cuore.

Si crea un legame sulla Terra,
sempre si crea
e quando lo vedo e lo amo,
gli ha dato l’esistenza.
E’ energia pura.

Sto cantando come fanno l’amore le stelle.
Noi.

L’insidia, la separazione
è sempre e solo stata questa:
aver pensato di non essere degni
di dire: Io Amo. Io, amo.

“Quando amo do la vita”,
sembra un’affermazione ovvia, scontata, sempre saputa,
sì, l’abbiamo sempre saputo così tanto
che ne avevamo scordato il senso e la potenza
e ci eravamo ridotti a pensare che dare la vita significava solo
fare un figlio, che resta il massimo del creare,
ma noi creiamo, stelle, universi, amori, spiagge, soli,
alberi e comete e ancora, Amiamo. Questa è la creazione.

Dare la vita a mondi, galassie, pensieri nuovi,
a dimensioni nuove,
dare vita al giorno e
dare la vita al nostro corpo nuovo ogni giorno
e così al nostro pensiero e al nostro cuore.

Quando amo faccio tutto questo
non come metafora,
rendo tutto questo concreto e toccabile,
buono, ossia gustabile.

Creiamo stelle sempre,
ogni istante,
per ogni nostro atto qui sulla Terra
una stella nasce là nell’abisso.
Ecco cos’è l’abisso, perciò m’attira e mi spaventa,
sono io dall’altra parte di me
quella che non so di essere,
nemmeno immagino, invece sono.

Ogni attimo tra me e altro qui sulla terra
si crea la connessione
che subito s’innalza nel cielo
e forma il terzo lato di quel triangolo
che attira in sé le energie dell’universo
e fa essere le stelle.

Questo siamo ogni momento, Uno, con la stella e tutta la sua energia.
Quanta materia prima a cui attingere!
Di cui godere!
Basta saperlo, ora lo so
e l’attiro.

So che in me è vivo ed attivo il catalizzatore
colui che, uno con me, ogni istante attira a me il mondo
il mondo che io stessa creo,
è l’età dell’oro viva ed attiva in me
e sono una con le stelle.

Io ce l’ho la grande idea del Dio che sono,
perciò verrai da me.
perché in me “ ti ri-conoscerai”.
Questo è il livello del riconoscimento reciproco
tra te e me.




*** ***


Lo Sguardo

Vivo
sospesa
ogni attimo
tra il niente e l’infinito

e mi vedo nel tuo sguardo.


*** ***





Nuovo Pensiero

Là dove Sorge,
Increspato d’Azzurro
l’Ultimo Pensiero.

Un Seme
vedo nel cuore.
Strappato al Cielo.
Fecondato.

Là dove Sorge
Increspato d’Azzurro
il Nuovo Pensiero.


*** ***




Sistema Solare

Sempre siamo tutto il grande e poderoso
Sistema Solare.

Semplicemente
la mia dimensione cosmica.

Sono Terra
vortico su me stessa
rivoluziono attorno alla mia Fonte.

Sono Mercurio
intelligenza cosmica sempre viva e brillante
la sorgente degli archetipi
in cui ogni notte mi riposo
e attingo nuovi insegnamenti.

Sono Venere
sono Fuoco
protoni neutroni
datimi così dall’amore di me stessa
perché qui, su questa dolce e fresca Terra
io possa sapere cos’è la passione.

Sono Terra
in questa vita
che sto attraversando veleggiando tra verdi colline e aridi deserti
perché la carne è l’abisso e la gloria del cosmo.

Luna rossa
Luna bianca, dolce Luna
lo specchio di me sempre acceso
lo sguardo su me sempre posato
sempre, in questo eterno incedere nel cosmo
io,e me stessa.

Marte
e tutta la forza del cosmo tra le mie mani
per roteare, scontrare, costruire
incantare edificare
creare con tempi e spazi nuovi che,
nel mio planare tra stelle e galassie, conquisto.

Giove, Saturno
deificare, santificare,
render degno di esistenza e di onore ogni forma di vita.
Il mio sguardo planetario
intenso
profondo quanto e più, molto di più
di quanto è profondo l’universo,
tutto consacra degno di vita.


Urano
dove so che non avrò mai fine.
Sementi di vita nuova
infiniti
possenti
quasi da sembrare impensabili
ma io, nel cuore, so.
Sono Re di ogni esistenza che è stata e che sarà,
in Urano.

Nettuno
la mia capacità di rinascere
di creare nuova vita sta in te
Pianeta che mi possiedi nel tuo mistero
e la forza di ogni mia rinascita sbaraglia
qualsiasi povero pensiero.

Plutone
e quando sarò stanca ed annoiata di galattici giri di valzer
tra le orbite del mio Sistema Solare
su te mi poserò
mi coricherò
e dal tuo silenzio ascolterò
come ricominciare il gioco
delle esistenze sempre ai limiti dell’infinito.

Solo la nostra avara e arida illusione
ci costringe a credere che noi non abitiamo i nostri pianeti.
Ogni attimo siamo tutto il Cosmo
ogni attimo siamo
tutta la potenza dei pianeti
e nel nostro essere comete
danziamo
tra magici e armoniosi veli
nel nostro incommensurabile giardino.


*** ***





VIVA LE STELLE !

noi

Le stelle si creano auto-replicandosi poi,
risucchiate dalla stella principale,
entrano a far parte della luce da cui si erano originariamente scomposte,
per brillare di una luce unica.
Zanitia

Qui nasce e fiorisce Camelot,
vortice di potere, spirale di potenzialità,
fuochi d’artificio di gioia, bellezza, amori,
vita, vita, vita e altro altro ancora.

*** ***





Gioco

Un guizzo sottile increspa l’aria.
Lasciati avvolgere,
è la Vita che ti prende,
aquilone.


Oltre... ancora oltre






dice il Pensiero :
Non posso continuare a pensare cose piccole,
io, che sono nato per pensare il Mondo!







Ho bisogno di te

Quando plano
oltre il limite delle mie necessità
in un’esistenza di me che vuol essere esplorata

il cercarmi
integra e gioiosa
in pazze espansioni
diventate magia
al tocco della Coscienza.

Bellezza intelligenza
dolcezza e tenerezza.

Dirmi
quando l’Altro finalmente
fa da specchio a ciò che sono:

“ Ho bisogno di te, donna,
che mi vedi
per il Cristo che sono”.



*** ***




Hanno bisogno


Aver visto nell’estasi
l’umanità dei bisogni
vissuti, gioiti, redenti.

Vivere per essere Voce
che grida, ridendo
la libertà.

Tutto ho voluto
perseguito per me stessa.
Il limite diventa
ciò che dà la spinta al proseguire.

Un me stessa dilatato
all’Universo.

Hanno bisogno
implorano
che qualcuno alzi il velo.

Hanno bisogno di questo Cristo
che abdica il suo mito dicendo:
” Non cercate me e siete, me “

Non cercate, esistete.


*** ***

Atto di abbandono

Alle sinfonie ampie e profonde
che intonano le galassie.

Al Grande Orecchio del Cuore
che ascolta oltre
il rumore della Terra.

All’acqua cristallina
che la neve libera
all’incanto del sole.

Al cuore del mio uomo
che m’incanta di sussurri
mentre scava la mia anima.

Al pensiero della morte
che mi assale nella notte
e mi lascia sola.

Alla vita.


*** ***



Creare me stessa

Come rompere l’ultimo velo
tra me e l’eterno?
Ormai lo so
m’appare ad ogni passo
nell’incanto del presente.

Ancora qualcosa…
ancora un buio trasparente
forse, ancora, l’abitudine del dubbio
l’abitudine del buio.

Essere già nell’immenso
essere già di altro…
altro mondo
altro amore, altro di me.
Aver varcato la soglia.

Bastava sapere di essere i creatori
del bacio, della carezza
dello sguardo d’amore.

Ma perché, perché
questo necessario cercare l’eterno?
Perché.

E’ l’unico senso che posso darmi
sapere, sentire che io mi sto dando
vita e spazio e tempo.

Non posso più riconoscermi in qualcosa
che è di altri
fosse anche di Dio.


*** ***

Non so

A chi
permetto
di negarmi l’anima.

Tra te e me, mondo dell’illusione
costruito su parole inesistenti.

Anch’io tutti i giorni
sto
ansimo
e mi dibatto
in un reale separato dalla sua Sorgente.

Così mi scordo l’Eterno
entro nella Paura
e la scambio per vita.

Così navigo
giorni, esistenze
tra le nebbie di questo mondo
di cose finte,
che ci sembra vero
ma che c’illude
e imprigiona.

Finché
a momenti
basta una voce
una poesia

un attimo
in cui riesco, ancora non so come,
ad infilarmi in quel cono
di luce
che sempre è puntato
diritto alla mia Stella

e mi conosco.


2 marzo 2005 (alla morte di Mario Luzi)

*** ***


L’ Uomo 2 aprile 2005

Quasi ci si scorda
che egli, per molti,
incarna il Cristo.
Ciò che attira
è la sua umanità.

Non è più rilevante
distinguere i confini
se egli è solo
la carne
che rende visibile
Chi lo abita.

Anzi
è sicuramente e solamente
quest’uomo.

Se n’è andato
ma noi non siamo soli,
adesso bisogna scegliere
di ascoltare solo il cuore.

Adesso
è come in quel giorno
quando anche l’ultimo testimone dell’Egitto
morì

noi…
siamo i nati del deserto.



(Alla morte di Giovanni Paolo II)

*** ***



Venezia

Piangi

e il tuo lacrimare
giunge alle mie vene con lo sciabordio
dell’acqua verde
ai piedi dei palazzi.

Tu, hai sempre versato
amare lacrime
quanto penare
quanto morire
a te stessa
in quelle fredde umide stanze
fatte di specchi
trine
luci illusorie.

Quante catene in quest’isola del mondo
ricca degli scenari dei potenti

Quanto amore
quanta dedizione
quanta fede nella vita.

Venezia è una donna
la donna sempre in bilico tra
le acque profonde
della sua vitale Consistenza
e il riverbero del sole che crea l’incanto
su questo solare sogno della Terra.


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Ancora vita

Ritorna
l’antico alimento
mai perduto

sempre
reso presente
da un passato
che è già futuro.

Acque dolci
profonde e rassicuranti:
le gocce di rugiada
che la mia Anima dischiude
davanti alla Presenza.

Era in me
questa Luce trepida e regale
sa di Madre
sa di Padre
di uomo e di donna.

Sa di brezza
che s’insinua ad accarezzare
ciò che restava ancora sopito

e la Vita continua
a riempirmi di Luce.


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Prendimi L’Anima

L’Anima ha un solo compagno
Se Stessa.

Tutti specchi
coloro che mi stanno accanto

riflessi di me
creati
per dire a me stessa Chi Sono.

Amori, cui appartengo
per il tempo che serve ad esplicitare
un’Altra Parte di me
e riempirla di colore suoni danze
sorrisi e armonie.

Gli amori della mia vita
sono Un Solo Amore

attraversati come
brughiere sconfinate
distese colline verdi
viali autunnali
acquitrini
e orbite di stelle.

Tutto per aprirmi l’Anima
e sapere che a me appartengo

e quando, finalmente,
Sono
in questa dimora
dire col cuore dell’Anima del Mondo,
sola passione della mia vita:

“Prendimi l’anima
e ogni istante sia Uno col Tutto".

*** ***

Ti ho dato così poco

Amo le cose belle
amo la poesia

Voglio vivere come poesia
essere fare regalare poesia.

So che il mio essere poesia
tocca il cuore di chi incontro
crea il punto in cui
la Luce apre il varco
penetra e si fa Risveglio.

Innanzitutto a me stessa
lo regalo questo tocco
facendomi poesia per me.

Plasmo il corpo
il respiro, il pensiero
divento
Poesia-emozione
che raggiunge, tocca
e scioglie il grande Inganno
ogni giudizio su di me
diventa Nome amato, abbracciato.

E lascio che
tutti i beni già presenti
riversino al mio essere
tutta l’essenza e l’estasi.


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Madre

Dio
è la creazione dell’altro
non la mia.




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Conoscere

Ogni particella di universo
è spaventata
nel buttarsi dentro me
mentre ne è irresistibilmente attratta.

La paura è l’attimo prima
d’abbandonarsi all’attrazione

ma non resta altro che attraversarmi
per sapere cos’è il mondo
che ho creato.

Particella
veicolo in cui mi sono creata
per attraversarmi
e darmi il nome che già sono

e ora vado a conoscere.


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quasars

Fuori dal bisogno di attrarre nella mia coscienza Dio.

Il silenzio consuma anche l’ultima parola
l’estremo ancoraggio.

Chiamarlo Dio è utile per fare un miglio tra noi
ma l’ultima illusione si solleva
e tu m’ appari,
dal vuoto e dal silenzio,
come colui che vuole semplicemente esistere
in ciò che ogni istante E’

e mi ri-conosco.


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Desidero darmi di più

Con te oltre te
con me oltre me
è la Sorgente.

Senza sentiero
senza tratturo
perse le tracce
esaurite le orme
di chiunque.

Qui
e oltre qui, si apre la fantasia
il gioco.

Qui
e oltre qui, è la realtà
che nulla è.
Vetta, abisso
piccola radura o davanti al sole
ogni luogo è delizia

Silenzio e Presenza.

Un rivolo
ridente e cristallino
intesse giochi di luce.


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Momenti di depressione

Ho svuotato delle stanze dentro me
ora me ne rendo conto
e il vento nuovo e leggero ora vi abita
insieme ad una grande Luce.



Ogni evento della vita di Cristo è metafora
di un passaggio della nostra anima

poi oltre…oltre qualsiasi mito.



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Decisione

Decisione è stare nell’altro

perché l’altro sono io.



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Chiarore 2


Dal vuoto e dal silenzio si aprono scenari
di presenze e di respiri prima sconosciuti.

Il vuoto, l’assenza, l’attesa
abitate
conquiste dell’anima
inoltratasi nelle sue grandi e temute solitudini.

Chiamati per Nome
ora
i grandi spazi
in cui ho deciso di abitare.

Bastava lasciarsi andare
portata,
tra le stelle dell’anima,
su mille tracciati di luce
fatti poesia, musica e sogno.

Incantata dal giocare con le stelle.


*** ***

Sei venuto come amico

Le stelle sono i nostri pensieri
i pensieri sono l’angelo e la potenza che siamo.

Questo sei venuto a dirci Tu e non solo Tu
mille Coscienze costrette al silenzio e all’oblio dei secoli
ora Luce, ora Parola.

Parole nascoste
parti di noi, affidate all’abisso,
ora Coscienza.

Luce occultata, rapita
sempre palpitante
nell’abisso di ogni cuore

ora Voce.